SFRUTTAMENTO MINORILE
Arriva l'app che individua i capi d'abbigliamento fabbricati da bambini
L'idea nasce al fine di limitare il fenomeno dello sfruttamento minorile dilagante, soprattutto, nel settore tessile.
Milioni di bambini, nel mondo, sono costretti a lavorare nelle fabbriche tessili in cambio di salari bassissimi.
Per tentare di ovviare al problema, o quantomeno per ridimensionarlo, nasce l'app in grado di stabilire se un determinato capo di abbigliamento è stato fabbricato da bambini. Ad inventarla è l'Ong tedesca "Earthlink" che, sulla base dei dati prodotti da una ricerca finanziata dal governo di Berlino, ha calcolato il costo della manodopera per i principali marchi in commercio. Installando la nuova "aVoid" si potrà, dunque, verificare, con un semplice click, l'eventuale sfruttamento di bambini per produrre il capo in questione. Basterà, infatti, posizionare il melafonino sul vestito che ci interessa per veder comparire sul display, in caso di riscontrato sfruttamento minorile, una mano intimante l'alt.
aVoid fa leva, dunque, sulla sensibilità degli acquirenti. In teoria, infatti, il cliente dovrebbe scegliere di comprare capi prodotti esclusivamente da adulti, per scoraggiare tutti coloro che costringono i bambini a lavorare in fabbrica, cercando così di arginare il fenomeno.
Occorre sperare, quindi, che la coscienza degli utenti prevalga sul desiderio di risparmiare.
di Claudia Turchiarulo
08/09/2012 alle 18:49:00
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